AL BANCONE DEL BAR’S : MXGP…..CAMBIAMENTO? Parte 2

Scritto venerdì 22 Marzo 2013 alle 11:02.

Articolo by Luca Serafini

Arriva la seconda parte delle 3 che stiamo pubblicando su un argomento molto interessante, i cambiamenti dei MXGP, traduzioni da articoli esistenti e per far contento qualcuno, gli articoli provenienti da OTOR un e-magazine, vista la difficoltà di molti nel capire le lingue straniere.

Al link la prima parte: https://www.mxbars.net/2013/03/20/al-bancone-del-bars-mxgp-la-mx2-dove-andra/

Eccovi la seconda parte, non dimenticate di dare un parere alla notizia CLICCANDO il link!

http://forum.mxbars.net/viewtopic.php?f=4&t=66279

Buona lettura.

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Attuare il cambiamento

Sarà difficile vedere un cambiamento radicale nel Mondiale FIM Motocross come quello che c’è stato nel 2001, quando le classi 125, 250 e 500 vennero convertite in un assai impopolare formato a una manche.

La Youthstream e la FIM hanno le loro idee sul futuro e sulla direzione che dovrà prendere lo sport e talvolta queste vanno nella stessa direzione di quel che pensano le case costruttrici, i fans e sponsor dei Campionati (non sottostimate troppo l’opinione dello sponsor principale Monster Energy riguardo a qualsiasi possibile cambiamento) e altre volte no. Non potete puntare il dito sui potenti dello sport e accusarli di disperdere 56 anni di storia, quando il loro intento è di volere il meglio per il profilo del motocross.

Una politica espansiva di solito soddisfa le particolari aspettative di ciascuno e sembra che ogni aggiustamento al motocross sia solo una questione di sforzo collaborativo. È verosimile che il meeeting di giugno tra FIM e Youthstream modificherà la faccia dei Gran Premi o perlomeno il modo in cui ne potremmo usufruire al di fuori di MXLife e dei canali tematici motori.

Ma rimangono due domande pertinenti: “Come saranno i Gran premi nel 2014?” e “Cosa ne pensa lo zoccolo duro dei tifosi?”.

“Diamogli un po’ di tempo” chiosa sinteticamente Pit Beirer, Sport Director KTM. “Penso che sia ancora troppo presto per dare una risposta chiara su tutte le questioni aperte. Ma talvolta nella vita  devi provare delle cose nuove, altrimenti viaggeremmo ancora tutti a cavallo per non infrangere le tradizioni”.

“Credo che per far crescere uno sport occorra creare degli eroidice Laurens Klein Koerkamp, Racing Manager di Yamaha Motor Europe. “Se ci sono troppe classi differenti e troppi nomi, allora è difficile che gli spettatori al di fuori della stretta cerchia degli appassionati ne colgano il senso e l’interesse. Penso che la MotoGP sia il vertice delle corse motociclistiche e c’è una sola e chiara classe. Anche le persone che non hanno un particolare interesse nelle corse motociclistiche  – in particolar modo nei Paesi dell’Europa meridionale – conoscono comunque i nomi di tre-quattro piloti e si può ottenere questo obiettivo solo se si ha una classe regina. Penso che questa sia la strada da percorrere. È una cosa su cui voglio riflettere ancora e discutere con altre persone, ma forse abbiamo bisogno di offrire un pacchetto più compatto dove vediamo in Tv la MX1 e una sintesi della MX2. Ci sono altre possibilità: Si possono trovare nomi differenti pe la prima e la seconda manche e anche un differente punteggio per mettere più enfasi sulla seconda manche, che è sempre la più dura”.

Roger Harvey, Off-Road Racing Manager di Honda Motors Europe: “Dal mio punto di vista io sono un tradizionalista e vorrei vedere continuare il format con due manche e dal punto di vista di Honda rispettiamo questo formato. Un aspetto importante del motocross è che fai una gara e poi prepari te e la moto per una seconda gara; questo è sempre stato uno dei fattori che ha creato ‘i duri uomini del motocross’. Tu sei pronto, la moto e tutto il resto è preparato per uscire una seconda volta”.

“Noi delle case costruttrici non ci siamo parlati, ma il punto di vista generale potrebbe essere di mantenere lo sport nelle sue radici ma di muoversi in vanti, assicurandoci di riuscire a sopravvivere come sport che la gente voglia guardare in tv” riassume Guttridge, Racing Manager di Kawasaki Motors Europe. “Se si crea un pacchetto come il Supercross Usa, dove ci sono 70 mila persone a riempire uno stadio e Ryan Villopoto è un nome noto, allora questa è la strada da seguire. Non si compra una Kawasaki perché si crede di poter vincere un main event di Supercross, ma perché si vuole emulare Villopoto”.

“Che la Superfinale sia una soluzione giusta per l’intera stagione è un’altra questione e non c’è molto da discutere per capire se sia adatta al nostro sport” conclude Harvey. “Posso guardarla dal punto di vista del promoter, ma penso che dobbiamo avere anche altri punti di vista che possono essere presi in considerazione. Così com’è il programma del GP è troppo lungo per la Tv e noi case costruttrici ascolteremo e daremo il nostro contributo alla discussione, così come faranno la FIM, i team e tutti i protagonisti dello sport”.

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To be continued….

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