LOST IN TRANSLATION…..MX!!! #4

Scritto mercoledì 24 Luglio 2013 alle 16:30.

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Lost in translation….MX!!! 

Articolo by Luca Serafini

 

Siamo al quarto appuntamento di questa rubrica seguita dal nostro Luca,  ancora aneddoti divertenti, magari non trovano discussione, ed ecco che noi ve le proponiamo da commentare insieme agli appassionati!

Quindi, buona lettura e CLICCATE il link per commentare!

http://forum.mxbars.net/viewtopic.php?f=18&t=69685

NDT (Nota del traduttore): dovete lavorare, studiare… ma soprattutto allenarvi in moto, quindi non riuscite a leggere tutto quello che viene pubblicato in rete? O l’inglese non vi aiuta? Ecco un po’ di chicche e curiosità che potrebbero esservi sfuggite, pronte e “cucinate” per una veloce e agevole lettura!

Andy Bowyer: “Cile, andata e… ritorno!”

“Considero sempre gli anni ’90 come i più fighi nella storia del nostro sport. Sono stati i più ribelli, evolutivi e divertenti che si possa immaginare. Quello che li ha resi così speciali, per me è stato l’avvento dei video e in particolare della serie Terrafirma. Ho visto il primo che ero ancora con le minicross. A 18, diventato pro, ho ricevuto una telefonata dal videomaker Chris Hultner: ‘Hey, riprendiamo il prossimo Terrafirma in Cile. C’è una RM250 nuova che ti aspetta. pensi di poter GO BIG per noi?’.

Il programma era di 10 giorni di riprese, sono sopravvissuto a 8, ma quando sono rientrato con un volo di prima classe, le flebo nel braccio e a fianco il medico che mi aveva salvato la vita, ero ormai diventato ‘un duro’ a tutti gli effetti.

Per quanto riguarda la fama, il mio sfortunato salto alla fine di Terrafirma 4 (www.youtube.com/watch?v=ogP0qBoy49c al minuto 3:20) mi ha fatto guadagnare il rispetto di tutti, compreso Jeremy McGrath.

Ancora oggi dentro di me sorrido al pensiero che la mia ambizione eccedeva alla grande il mio talento. Abbiamo una sola opportunità per spendere la vita su questa terra e quando ho avuto la chance di mostrare che cosa avessi dentro, non mi sono tirato indietro. Nessun rimpianto”.

Vieni Jeffrey: “Che ci divertiamo…!”

Herlings ha detto che rimarrà in MX2. Ti piacerebbe correre contro di lui? Saresti contento se salisse in MX1?

Antonio Cairoli: “Di sicuro. Gli ho già detto di venire quest’anno in MX1, perché vincerà il campionato con tre-quattro gare di anticipo. Sarebbe bello per lo spettacolo. Di sicuro la MX1 sarebbe più interessante se ci fosse anche lui a gareggiare”.

Dean Wilson nei GP: “Non credo sia possibile

Crescono i rumors che danno Dean Wilson programmare una stagione West Coast lites seguita poi dal Campionato Mondiale in MX1. Ma probabilmente non accadrà, almeno nel 2014. Il Calendario dei GP FIM lo rende impossibile. Inoltre, a seguito degli infortuni, Wilson può di nuovo gareggiare nella classe 250SX nel 2014. Ed ha un gran valore in questa classe: ha superato Emig come pilota con il maggior numero di vittorie senza aver vinto un titolo. Ricapitolando: si sa che si sta perfezionando un accordo per il 2014 con Pro Circuit. I calendari dei GP e dei SX si sovrappongono. Wilson ama il Supercross e può guadagnare di più qui negli States. Non vedo Wilson in Europa il prossimo anno o a breve. Ha ancora molto da fare qui. Ma non escludetelo più avanti nella carriera.

Jeff Emig: “Io speriamo che me la cavo”

Gli anni ’90 sono stati l’ultimo decennio del motocross affrontato a “cuor leggero”. Gli anni in cui un pilota poteva esagerare nei party senza rimanere fuori gioco in gara, perché comunque più o meno tutti lo facevano. Se c’è un pilota che rappresenta bene quest’era è Jeff Emig. Una caduta a Glen Helen durante i test per il Campionato AMA National del 2000 gli ha causato la frattura di una vertebra e ha posto fine alla sua carriera. “Sono molto grato di essermi preparato finanziariamente all’evenienza. Mi ero assicurato adeguatamente nel caso di un infortunio catastrofico come quello che mi è capitato. Il pilota che è dentro di te non da nessuna importanza a questi aspetti, vuole solo andare avanti a correre. So chi ha e chi non ha un’assicurazione all’altezza, perché lavoro nel ramo con la Jennings & Associati. Attualmente sempre meno piloti sono adeguatamente assicurati contro un infortunio catastrofico e, vista la natura del nostro sport, sarebbe invece più che mai necessario. I piloti fanno questa scelta per svariati motivi, perché pensano di non averne bisogno o perché il prezzo è troppo alto. Ma il rischio c’è, e mi meraviglio molto che ci siano piloti non adeguatamente assicurati”.

Due Barcia a Bercy: “Justin Vs Ken”

Xavier Audouard, direttore sportivo del Monster Energy Supercross di Parigi-Bercy: “Sono passati una decina d’anni da quando mi sono incantato a guardare un video di un ragazzino di 12 anni, alto un metro e un barattolo, che wippava come un folle su una… 450! Da quella volta seguo con attenzione Ken Roczen, il pilota europeo più eccitante e che possiede il più grande potenziale supercross. Ai miei occhi, se esiste un Barcia europeo, questo è lui. E il confronto tra i due a Bercy s’annuncia esplosivo: perché a Parigi ci sarà anche Barcia”.

Un mondo senza Jeffrey: “Che MX2 combattuta!”

Quanto spettacolare è la MX2 quest’anno? Ci sono stati 7 differenti vincitori di GP in 12 tappe:

Qatar = Febvre; Olanda = Tixier; Italia = Tixier; Bulgaria = Tixier; Portogallo = Ferris; Brasile = Butron; Francia = Ferrandis; Italia = Lupino; Svezia = Charlier; Lettonia = Butron; Finlandia = Ferris. E si possono aggiungere Coldenhoff e Nicholls come vincitori di manche, per avere il Campionato del Mondo più combattuto a memoria d’uomo. Per favore, visto che ha espresso l’intenzione di rimanere il prossimo anno in MX2: qualcuno rubi il passaporto a Herlings!”.

Stewart e il set-up: “Un tempo non mi serviva”

Parli spesso di set-up della moto. Cosa hai imparato in 10 anni di test?

James Stewart: “Penso che 10 anni fa avevo più talento di tutti. Ma le moto sono migliorate. Penso che siano tutte delle buone moto e, ovviamente, i piloti sono migliorati. Quando corri contro i due Ryan devi essere a posto con il set-up della moto, perché i due ragazzi vanno piuttosto forte…! All’epoca, anche se ero fuori con le regolazioni, probabilmente riuscivo a vincere lo stesso. Ora riesco comunque ad arrivare terzo, ma quando cerchi di raggiungere il livello superiore e spingi a quel ritmo, che credo di avere, allora se non sei a posto con la moto diventa difficile”.

Ken Roczen: “Where is… Dornoland?”

Ti alleni su piste diverse a seconda del tipo di terreno in cui si disputerà la gara successiva?

Ken Roczen: “Avendo già conosciuto le piste del National, so che tipo di terreno mi aspetterà. Di certo, cerco di andare ad allenarmi in una pista che abbia lo stesso tipo di fondo. Ma, sinceramente, qui in California è difficile. All’inizio della settimana, lunedì, martedì, è difficile trovare una pista aperta, c’è Milestone e forse Comp Edge. È dura andare sempre nella stessa pista. Al mercoledì sono stato a Pala, che ha un fondo differente”.

Lasergate: “Ora che filava liscio”

Il più eclatante “incidente” che ha coinvolto il clan degli Alessi è capitato proprio nel più lungo periodo di tranquillità che i tre abbiano mai conosciuto. Mike era stato a lungo criticato per i suoi comportamenti sociali e per la condotta di gara. Ma ultimamente, e per un lungo tempo a dire la verità, Mike è cresciuto e cambiato come il giorno e la notte in tema di stravaganze. Alla fine il più danneggiato è proprio lui, che stava semplicemente dando il cuore per correre e, per le sue relazioni familiari con il fratello e il padre, viene colpito non solo nel punteggio, ma anche nell’immagine che stava lentamente ricostruendo. Normalmente, a questo punto, Mike e Tony dovrebbero prendere le distanze da Jeff, ma temo che il clan si chiuda a riccio. E cosa farà Mike Genova (Team Moto Concepts) di fronte a questo sputtanamento?

Cianciarulo: “Un ragazzo in un gioco da grandi”

Ci si aspettava che Adam mettesse immediatamente a ferro e fuoco il National dando la paga ai piloti di testa e stabilendo il suo dominio. Non è andata così.

Quanto fastidiosa è stata la tua malattia?

Cianciarulo: “Mi ha tolto molte forze, molto più di quanto immaginassi. Non resisto alla distanza. Ho tentato di prendere un ritmo di gara costante che mi portasse in fondo, e questo è stato un problema. Alla fine, nella prima manche di Washougal, ho deciso di non farlo più e ho dato tutto quello che avevo. Volevo mostrare velocità e potenziale. Sono finito sesto. E nella seconda manche non avevo più forze. Non è un risultato fantastico, ma è più vicino a dove dovrei piazzarmi. Preferisco essere 6° e 16° piuttosto che 11°-13°. Voglio mostrare alla gente che non sono un bluff”.

Senti la pressione ora che sei tra i professionisti?

“No. Sono stato abbastanza fortunato di aver avuto una brillante carriera fino a questo punto, e sono contento che la gente ponga grandi aspettative su di me. Anche io credo che dovrei essere davanti, ma è ancora presto”.

Quanto è difficile imparare una pista del National?

«Non è tanto una questione di ostacoli, quanto di unire le varie sezioni e adattarsi alle linee dei Pro e a come cambiano durante la giornata”.

Il Fregoli del tassello: “41 e non sentirli”

Mike Brown è sicuramente il più eclettico pilota del fuoristrada Usa. E sono 24 anni che prende punti nel National.

Sei ricordato come uno specialista delle piccole cilindrate, perché ora partecipi al National con il 450?

“Ora guido più spesso le moto grosse. Raramente scendo al 250. La classe 450 non è semplice, ma i giovani nella 250 sono più selvaggi, sono sempre a manetta! Mi piacerebbe mantenere il mio numero 3 per un’altra stagione, ma partecipo soprattutto per divertirmi e per continuare a correre; preferisco correre che stare sul divano a casa. Gareggiare contro questi ragazzi ti rende più veloce per le gare di offroad che sto facendo ora. Continuerò a correre fin tanto che mi divertirò e che farò bene. Fin tanto che KTM mi sponsorizzerà, io continuerò a correre.”

Razzi Geico: “Quattro nelle prime quattro”

Il concetto di “dominio” nel motocross è sempre stato esemplificato dal team Pro Circuit. Appena due anni fa, tutte le manche tranne una del National sono state vinte da un pilota Pro Circuit. Ma i tempi cambiano e a Washougal ne abbiamo avuto una dimostrazione nella seconda manche. Delle 5 moto ai primi posti al primo giro, 4 erano Geico Honda (e a un certo punto erano le prime 4). C’è un nuovo dominatore che aspira al titolo di miglior team nel motocross!”.

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Ci vediamo al prossimo appuntamento con altre chicche sfuggite………..!!! :-D