Lost in translation….MX!!!

Articolo by Luca Serafini

Questo tredicesimo appuntamente contiene delle chicche mica male, questa rubrica seguita dal nostro Luca,  ancora aneddoti divertenti, magari non trovano discussione, ed ecco che noi ve le proponiamo da commentare insieme agli appassionati e in questo periodo di bassa stagione!

Quindi, buona lettura e CLICCATE il link per commentare!

http://forum.mxbars.net/viewtopic.php?f=18&t=69685

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NDT (Nota del traduttore): dovete lavorare, studiare… ma soprattutto allenarvi in moto, quindi non riuscite a leggere tutto quello che viene pubblicato in rete? O l’inglese non vi aiuta? Ecco un po’ di chicche e curiosità che potrebbero esservi sfuggite, pronte e “cucinate” per una veloce e agevole lettura!

La parola ai team manager – 1: “MX2 Red Bull KTM”

Stefan Everts: “Jordi Tixier non ha ancora la consistenza e anche quando era il momento di brillare, non l’ha fatto. Si è andato spegnendo. Ci sono ancora aspetti che dobbiamo migliorare. Come quando si è infortunato Jeffrey, sarebbe stato normale che lui prendesse il suo posto sul podio, ma non è riuscito a vincere. Dobbiamo lavorarci. Vuole lavorarci. Ma, per quanto riguarda i risultati, i risultati puri, ha fatto quello che doveva. È stato sul podio. Avrebbe potuto fare più podi. Avrebbe dovuto vincere il suo primo GP, ma non l’ha fatto. Per me è un peccato, perché questo era il passo che doveva fare. Lo scorso anno ha fatto le sue prime apparizioni sul podio e quest’anno avrebbe dovuto vincere almeno una volta. Ma è stato quel che è stato. Cominceremo presto a lavorare per il prossimo anno. (…)

Giro ancora molto in moto e ai ragazzi piace quando li raggiungo per girare assieme in pista. È difficile, sulla sabbia non c’è storia. Con Jordi riesco ancora a battagliare per qualche giro, ma poi diventa dura. Fisicamente ho perso molto. Faccio un po’ di enduro d’inverno, guido nel fango. Mi piace portare i ragazzi a guidare nel fango, così acquistano il feeling. In passato è servito a molti ragazzi per migliorare il controllo del gas e imparare a cercare trazione. (…)

Abbiamo avuto un meeting con la Youthstream a Ginevra. È andato bene, si sono aperti un po’ di più e ascoltato quello che dicono i team. Credo che possiamo aspettarci un po’ di stabilità, che è importante. Quest’anno abbiamo avuto la Superfinale e un sacco di voci su possibili cambiamenti. Penso che ora la Youthstream l’abbia capito, che questo è il sistema che dobbiamo mantenere, le due manche. Tutte le idee bizzarre sono fuori gioco. Rimarrà com’è, due manche, la MXGP (MX1) e MX2. Non abbiamo parlato dei limiti d’età per la MX2, ma se troviamo una buona soluzione, in futuro potrebbe cambiare. Non sono d’accordo su tutto con la Youthstream, ma dobbiamo accettare di andare avanti con quello che abbiamo”.

La parola ai team manager – 2: “Pro Circuit”

Mitch Payton: “Da Adam Cianciarulo mi aspetto che vinca delle gare, perché ha già vinto in passato. A ogni gradino della sua carriera ha dimostrato di poter vincere e di poterlo fare in modo consistente. È una garanzia che potrà subito vincere quest’anno nel Supercross? No, ma mi aspetto che vinca. E mi aspetto che sarà così bravo come tutti pensiamo.

Penso che vedrete un Dean Wilson molto, molto migliorato quest’anno. Ho sempre creduto nelle sue capacità e nel suo talento. Conoscete tutti Dean e sapete che è uno che vuol fare le cose a modo suo, diversamente da tutti gli altri. Mentre io sono uno che dice no, non funzionerà, devi fare come tutti. Ryan Hughes è stato un mio pilota e so che lavora duramente, quindi lo aiuterà molto negli allenamenti. E per ora lavorano assieme molto bene. Sinceramente, ho già visto la differenza. Conto che questo proseguirà per tutta la stagione. Mi aspetto di vedere il Dean Wilson migliore di sempre.

Martin Davalos vincerà gare e sarà in lizza per il titolo. Tutti diranno che sono pazzo. Ma se non sono diventato scemo, so che il ragazzo ha talento. Lo vedo. Mi piace guardarlo guidare”.

Monster Cup – 1: “Prendimi la targa!”

Alla Monster Cup le regole più blande hanno consentito l’installazione della telemetria sulle moto. Negli angusti spazi del Supercross, le velocità non sono paragonabili al Motocross outdoor… (!?!). La velocità massima raggiunta dalla Kawasaki di Ryan Villopoto è stata di 104,7 kmh.

Monster Cup – 2: “Il futuro del motocross”

La cosa più straordinaria è avvenuta prima che cominciassero le gare, durante le prove dei Supermini (gli 85cc). C’era il triplo che molti dei piloti della 450 hanno osservato a lungo prima di tentarlo, dicendo che era “tosto”: il piccolo manico della Kawasaki Sean Cantrell l’ha chiuso al primo tentativo, poi gli altri, e, alla fine della serata, non eri nessuno se non lo facevi con il Supermini. Il futuro del motocross è brillante!

Monster Cup – 3: “Bubba ha riacceso il cervello!”

James Stewart: “Comincio a capire che cosa ho perso con i contratti Supercross only, con le stagioni outdoor saltate per infortunio… Sono le partenze, è sgomitare contro altri 40 piloti alla prima curva. È guidare in modo aggressivo se parti indietro. Fare un’intera stagione outdoor e migliorare in questi aspetti è quello che mi ha aiutato. (…)

Ho adocchiato quella possibile combinazione 4-3 nella sezione ritmica durante la giornata per la stampa e mi sono detto ‘Il vecchio James la farebbe nel main event, quando conta’. Ho aspettato che i piloti del minicross, copiandolo, smussassero un po’ il dente della ricezione. E poi l’ho fatta, dopo tre giri del secondo main event. E poi ho continuato a farla. Tutto stava nel prendere slancio dalla curva e, per riuscirci, dovevo lasciare aperto l’interno e Villopoto girava più stretto. Non so come riusciva a farla da li. Certo, l’ultima volta è arrivato corto, ma la faceva. È stato bravo. (…)

Quando ho fatto quello scrub di fianco a Ryan ero ovviamente più basso e con un migliore slancio. Quello che cercavo di fare era di indurlo ad arrivare lungo nella successiva curva in contropendenza, dove non potevi frenare all’interno. Ci sono riuscito e l’ho infilato all’interno. È stato un sorpasso pulito. Ho superato anche Ken allo stesso modo. Arrivati all’ultimo giro ho preso la Joker line e lui è passato via e mi son detto ‘Che succede?’. Pensavo di averla fatta un giro troppo presto, ma tutto d’un tratto ho sentito il pubblico impazzire: ho visto la nuvola di polvere e ho capito che era lui, la gente non diventa così pazza per un doppiato! Sono contento che stia bene!”

Ancora Nazioni – 1: “Scelte tecniche discutibili…?”

David Vuillemin: “Certo, gli americani non sono abituati ai terreni duri e bucati, ma sono dei professionisti e devono adattarsi. Piuttosto, le loro moto non erano regolate in modo adeguato e mi ha fatto specie vedere Justin e Ryan girare tutto il giorno su dei “martelli pneumatici”, benché siano con la Honda America o la KTM ufficiale del grande De Coster. Io non avrei usato le loro moto neppure… per andare alla mattina a comprare il pane e il giornale!”.

Ancora Nazioni – 2: “E se…”

Xavier Audouard: “Rifacendo la sfida con regole diverse, si troverebbero ogni volta dei vincitori diversi! Se, invece dei cinque risultati se ne fossero tenuti in conto sei, avrebbe vinto l’America (miglior performance di squadra). Ma scendendo ai migliori quattro risultati (meno se ne tengono in conto, più pesano i risultati individuali) sarebbe stata la Germania a conservare il titolo. E con metà dei risultati (che, certamente, non vuol dire molto), avrebbe vinto l’Italia davanti a Belgio e Usa ex-aequo. Infine, applicando il vecchio regolamento che attribuiva i punteggi ai piloti per classe, ancora una volta avrebbe vinto l’Italia”.

Ancora Nazioni – 3: “Memoria corta”

Ken Roczen: “Sono l’unico pilota ad aver vinto una manche del Nazioni con il 250 oltre a Villopoto”.

Ahi! Ahi! Ahi! Rimandato in Storia del motocross: 2006 Matterley  Basin, Race 2 (MX2 + Open), 1° Cairoli, 2° Villopoto, 3° Townley.

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Ci vediamo al prossimo appuntamento con altre chicche sfuggite………..!!! 

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