Lost in translation….MX!!!
Articolo by Luca Serafini
Il nostro Luca ci sta viziando mica male, le sue chicche le vorremmo leggere tutti i giorni per non smettere di pensare al nostro caro e amato sport!!! La rubrica più gustosa del momento continua ad oltranza anche questa settimana con chicche di ogni genere, mercati americani, europei, campionati motocross, supercross, piloti, situazioni e tanto altro per il 2014, sempre più succulenti gli argomenti, vi proponiamo di commentare insieme agli appassionati!
Quindi, buona lettura e CLICCATE il link per commentare!
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Sfortunatamente sono di nuovo fermo per infortunio, quindi posso dedicare parte del mio tempo libero a tradurre per gli amici di MxBars qualche notizia o curiosità che potrebbe esservi sfuggita! Torna quindi la rubrica Lost in translation, in attesa di tornare in pista!
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Herlings: “Il parere di Kees vav der Ven”
“Quando vedo guidare Herlings, è incredibile. Mi piace perché ha talento ma lavora in modo straordinariamente duro. Alcuni piloti hanno talento ma non hanno voglia di lavorare tanto; altri lavorano duro, ma non sono i più talentuosi. Herlings è entrambe le cose. È straordinario. Lavora così duramente ed è sempre a tutto gas, dappertutto.
E sta ancora imparando. La gente pensa che sia arrogante, ma è ancora giovane e tutto il mondo lo osserva. Tutto quello che dice, fa il giro del mondo. Ma sta cambiando ogni anno. Sta imparando e continua a migliorare.
Herlings sarà il prossimo grandissimo del nostro sport. Spero che rimanga integro, perché è sempre così a tutto gas! Così incredibile e sempre affamato di vittoria. Quando Herlings andrà in MXGP, non ce ne sarà per nessuno!
E tutti lo sanno… A parte Cairoli. Non ho mai visto un pilota così contento come Tony al Motocross delle Nazioni a Lommel. Era così felice di aver battuto Herlings! Tony combatterà fino all’ultima curva. Ora ha 28 anni ed è al suo apice – non potrà migliorare. Herlings è ancora in crescita.
Se Herlings è furbo, aspetterà il naturale calo di Cairoli, in modo che sia più facile batterlo. Ma noi vorremmo vederli sfidarsi ora.
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Jeremy Mc Grath: “Mi piace più Ken di Ryan”
Ho avuto un lungo scambio di opinioni con Villopoto e gli ho chiesto se si stesse divertendo. Non è stato capace di darmi una vera e propria risposta. Sono rimasto amareggiato da questo. Avrei voluto dirgli: “Ma ragazzo, tu guadagni milioni di dollari guidando la tua moto da cross e sei un vincente. Tutto quello che devi fare, è correre qualche manche e allenarti. Ma prova a fare un lavoro vero!”.
Sono tutti così, non ce l’ho solo con lui. Questi ragazzi non si rendono conto di che grande lavoro fanno. Per me è una delusione. Io amo così tanto questo sport, che detesto vederli salire sul podio con le facce scazzate. Sono tutti uguali.
Solo Roczen sembra divertirsi. Mi piace, è uno tosto. È come un piccolo “Showtime”. Mi piace il suo stile, mi piace il suo limite ed è un figo. Mi piace perché dimostra di amare quello che fa e ci mette un sacco di passione. Per me questo ha molta importanza, perché anche io ero così.
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Test antidoping: “Io la penso così”
Red Bull KTM Ken Roczen: “Sinceramente, non me ne preoccupo. Magari è bene farli, perché la gente parla e pensa che questo pilota si dopa, quest’altro no… Sta diventando fastidioso. Specialmente se viene fuori qualcosa su un pilota e la gente pensa che non è solo lui, ma che lo fanno tutti. Noi tutti siamo sottoposti ai test e se non viene fuori niente, vuol dire che non prendiamo niente di proibito. Ci sono solo illazioni. A me, sinceramente non preoccupa. Non prendo niente, quindi non mi stresso!”.
JGR Yamaha Josh Grant: “So che tutti stanno facendo molto clamore sui test antidoping, ma penso che occorra fare più chiarezza, quali sono le regole, ecc. Se prendi l’EPO o fai trasfusioni di sangue, dovresti essere squalificato. Ma se prendi qualcosa che ti ha prescritto il medico – sia esso Adderall o NyQuil orDayQuil – per rimanere sano… penso che non capiscano a cosa siamo sottoposti per praticare questo sport. Sarebbe diverso se inseguissimo una palla da basket o giocassimo a baseball… non sono sport così duri! Pensando a noi, il nostro corpo viene sottoposto a così tanto stress e non abbiamo mai pause. Devi rimanere sano e se il medico pensa che tu abbia bisogno di un farmaco, quello è
ciò di cui hai bisogno. Non penso che Stewart imbrogli. Penso che sia stato un errore. Non sono sempre d’accordo su cosa vietano e su cosa no. Ma comunque… è una questione loro”.
GEICO Honda Eli Tomac: “Quello che posso commentare su tutta la questione dei test antidoping è che, se abbiamo WADA o USADA, dobbiamo seguire le loro regole per stabilire se ci sia un’infrazione o no. E credo che il Supercross e il Motocross dovrebbero essere collegati, in modo che siano tutti sullo stesso piano e non ci siano zone grigie. L’antidoping dovrebbe essere imposto e, se qualcuno viene colto in fallo, deve essere punito. Penso che ci voglia del tempo per far funzionare bene i procedimenti, ma spero che un giorno ci arriveremo”.
Red Bull KTM Marvin Musquin: “Penso che il test antidoping sia un’ottima cosa. Devi essere onesto e dichiarare quali farmaci prendi. E devi stare attento. Se prendi qualcosa di cui hai bisogno, devi essere certo che sia permesso e che non ti renda positivo ai test del sangue e delle urine. Da parte mia, ho ancora problemi con il ginocchio e talvolta devo prendere degli antidolorifici, ma devo dichiararli e così sono permessi”.
Valli Motor Sports Yamaha Christophe Pourcel: “Penso che i test antidoping siano giusti, specialmente per me che non niente da temere! Lo so che se non prendi niente, poi sei stanco e sudato e non è facile, perché i tuoi risultati oscillano e non è facile rimanere al vertice. I ciclisti… molti di loro lo prendono e rimangono in sella per tre settimane. Penso che i controlli per noi siano una buona cosa, anche se credo che sia difficile scoprire cosa stai veramente prendendo. I ciclisti vengono controllati ogni giorno e non sempre scoprono qualcosa. Non sono sicuro che riescano a scoprire cosa prendono nel nostro ambiente. Questa è la mia unica perplessità. Ma penso che sia una buona idea”.
GEICO Honda Zach Bell: “Sono un sostenitore dei test, perché così si scopre chi lavora di più e chi cerca di imbrogliare. Riguardo alla questione di Stewart, non penso che abbia ottenuto un aiuto. Spero che lo lascino gareggiare. Lunedì andrò a casa da lui per fare delle manche assieme”.
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Ennesima pole: “Il segreto di Pourcel”
Anche a Muddy Creek Pourcel ha staccato il miglior tempo, quasi due secondi più veloce di Musquin e di Martin. Ma come fa Christophe Pourcel a infilare una pole dietro l’altra, per giunta sempre nella seconda sessione di prove cronometrate, quando la pista è rovinata e tutti gli altri fanno tempi più alti rispetto alla prima uscita? Lo spiega Erik Kehoe, team manager di Valli Motorsports Yamaha. “Il segreto è la scelta delle linee. Christophe durante i turni di prove sembra passeggiare in pista, in realtà studia le linee migliori. Poi, quando decide che è il momento, spara il giro veloce!”.
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Missing in action 1: “Dov’è Davi Millsaps?”
Sarebbe dovuto rientrare a Muddy Creek. Il n.18 non ha più gareggiato dalla finale di Las Vegas dello scorso anno. Dopo tutto questo tempo, girano molti rumors. Che non voglia correre con la sua KTM, avendo già firmato un contratto con un’altra marca per il 2015.
Il Rockstar Energy Racing team ha dato una spiegazione più semplice: Davi soffre ancora per l’infortunio al piede sofferto nell’autunno scorso. Per ora, è ancora fermo per un tempo indefinito.
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Missing in action 2: “Dov’è Dean Ferris?”
Il pilota dimenticato del team Red Bull KTM salirà in moto il prossimo weekend,
al GP di Svezia, su Husqvarna. Perché non nel National Usa?
Ferris sta cercando un manubrio per il 2015 e sarà più facile per lui farsi notare velocemente tornando nei circuiti a lui più familiari dei GP piuttosto che cercare di acclimatarsi alle diverse piste americane, al programma di gara e agli avversari nelle ultime tappe del Lucas Oil Pro Motocross.
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Yamaha 2015: “Di nuovo 2 piloti?”
Il team di Rinaldi schiererà un altro pilota con Van Horebeek. Paulin? Searle? O Lupino?
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Fredrik Norén: “Il sogno americano”
C’era una volta il Cross. Campioni adorati dalle ragazze, con le maglie dei team ufficiali, la macchina sportiva e il furgone con i meccanici e le moto al seguito. E i piloti privati, per i quali il motocross era un “mestiere”. Furgoncino camperizzato, moglie e bambini al seguito, i premi gara per proseguire la stagione e qualche internazionale di lusso per guadagnare qualcosa. E ogni tanto qualcuno ci riusciva: faceva il salto dall’altra parte… e diventava pilota ufficiale! Tempi passati? Sì, in Europa sì. Ma in America il sogno continua…
Chi è Fredrik Norén, il pilota che sostituirà Barcia nel team ufficiale Honda MuscleMilk al National Usa?
Norén, classe 1992, è arrivato in America quattro anni fa dalla campagna della Svezia, con un budget stringato e il pieno di speranze. Quattro anni dopo, si è ritagliato un posto in un team ufficiale.
Campione svedese nel 2010, nello stesso anno ha partecipato al campionato Europeo (2° in Germania) e a una prova di Campionato Mondiale (17°).
Poi la scelta di emigrare in America nel 2011 per competere nell’AMA Pro National con una Honda CRF450 di serie. 26° nel 2011.
Dopo aver trascorso l’inverno a lavorare in Svezia per racimolare il budget necessario, nel 2012 e 2013 è tornato in America per correre, ma ha perso mezzo campionato entrambi gli anni per infortuni.
Nel 2013 ha provato alcune gare di Arenacross, prima del consueto ritorno in Svezia per lavorare. Nel National è poi stato uno dei migliori piloti privati, nonostante un altro infortunio.
Nel 2104, al momento è 14° e Top privater nel Lucas Oil Pro Motocross Championship.
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Ci vediamo al prossimo appuntamento con altre chicche sfuggite………..!!! 
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