Interview – MxBars meets Jeremy McGrath

Scritto lunedì 4 Aprile 2016 alle 11:02.

McGraKawa

Abbiamo avuto il piacere e l’onore di incontrare Jeremy “The King” McGrath a Maggiora lo scorso weekend e fare due chiacchiere con lui.

Oltre ad essere un gran campione, e’ anche una grande persona. Sempre disponibile con tutti per autografi, foto e per riportare alla mente dei tifosi momenti epici come quelli del Fastcross.

Mettetevi comodi e guardate l’intervista o leggete sotto la traduzione in italiano.

Intervista diAlberto Herholdt e traduzione di Erika Massara

Immagine by TWMX.com

Sei in Italia e la prima cosa che ci viene in mente è il Fastcross, cosa ne pensi di quella gara e del fatto che la pista non esista neanche più?

Ovviamente anche a me quando sono in Italia viene in mente il Fastcross. Saporiti era molto importante anche per il motocross americano, voleva che tutti noi venissimo qui a correre. E’ triste che la gara non esista più perché ho un sacco di bei ricordi, c’erano tanti tifosi e tutti molto passionali. E’ triste che tutto questo non ci sia più ma ora avete una pista come questa che potrebbe sostituirla.

Hai smesso di correre in moto nel 2006, ora corri con i Truck da fuori strada. Che differenze ci sono tra i due tipi di gare? La scarica di adrenalina e le emozioni sono comparabili?

Sono felice di poter correre ancora. Ho abbandonato le gare in moto ormai molto tempo fa ma la uso ancora spesso. Sono contento di essere ancora in grado di gareggiare con qualcosa. Ho dei figli e non volevo correre troppi rischi gareggiando in moto. L’adrenalina nelle gare di Truck è bella ma non è comparabile con quella che si prova in moto.

Sono passati 10 anni da quando hai smesso di correre in moto ma ti vediamo abbastanza spesso usarla in test per Kawasaki, come testimonial per gli sponsor o per girare video. Ti diverti ancora a guidare?

Si, amo la mia moto e mi diverto ancora molto. Cerco di girare almeno una volta a settimana, delle volte anche due. Mi ritengo fortunato di poter guidare ancora la moto e amo farlo ancora come quando correvo. E’ così, è la mia vita.

Da quest’anno sei tester per Kawasaki con Villopoto, siete entrambi grandi campioni ed entrambi guidate con il numero 2. Come vivi questa cosa e com’è per te lavorare con Ryan?

Io e Ryan siamo amici e andiamo in moto insieme. Quando correvo con il numero 2 mi ha chiamato per chiedermi se poteva usare lo stesso numero e io gli ho detto che non c’erano problemi. Lui è un gran campione. Ora è divertente avere entrambi lo stesso numero, lui è il numero 2 ma io sono l’originale numero 2. Penso che la storia sia questa.

L’anno scorso Villopoto prima e Cairoli dopo si sono infortunati. Se non si fossero infortunati chi avrebbe avuto a tuo parere le chance migliori per vincere il titolo della MXGP?

Ovviamente è molto difficile rispondere a questa domanda. Cairoli ha un sacco di esperienza ed è stato molte volte campione del mondo quindi è molto complicato pensare che Villopoto potesse venire qui a vincere il campionato. La sua velocità e la sua guida penso non siano un problema ma il cambiamento di vita venendo qui a vivere e a correre dagli Stati Uniti è radicale. Ci vuole sicuramente un buon adattamento. Per essere grandi nel motocross è necessario avere una gran mente e questo radicale cambiamento penso sia stato per lui molto difficile da affrontare. Credo che avremmo potuto vedere delle grandi battaglie tra i due.

Hai corso due volte il MXoN vincendolo due volte. Il team americano è sempre stato il team da battere per le sue numerose vittorie ma ultimamente sta avendo delle difficoltà. Pensi che questo sia dovuto alla scelta dei piloti che compongono la squadra o alle piste europee non così favorevoli lo stile di guida americano?

Forse le piste hanno poco a che fare con questo, penso che il livello del motocross europeo sia molto più alto adesso. Nel passato il gap tra americani ed europei era molto più grande, ora il livello è similare. Alcune volte i piloti americani arrivano al MXoN stanchi perché devono correre molto durante l’anno e non vogliono correre il Nazioni. Penso che gli Stati Uniti ogni tanto si trovino nella condizione di non avere la migliore squadra e questo è un problema. Credo che se avessero la possibilità di avere il miglior team possibile potrebbero far bene. E’ molto diverso dagli anni ’90 quando gli americani potevano vincere sempre, ora il motocross europeo è forte.

Quest’anno il MXoN si correrà qui a Maggiora, cosa ne pensi di questa pista e di questa struttura?

Il Maggiora è fantastico, essere qui e poterlo vedere con i miei occhi ritengo sia uno degli impianti di motocross più belli al mondo. Questa pista ha molta storia anche per il team americano. Una delle nostre gare più famose si è corsa qui. Penso che sia bello venire qui e rivivere la gloria dei tempi passati ma non sarà facile. Vedendo il tracciato possiamo aspettarci una grande gara, staremo a vedere. Ovviamente spero di poter vedere il team americano vincere ma devono inviare qui il miglior team possibile altrimenti questo non succederà.

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Jeremy-McGrath