GLEN HELEN CURIOSITA’ LUCAS OIL PRO MOTOCROSS 2016

Scritto lunedì 30 Maggio 2016 alle 14:44.

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CURIOSITA’ E OSSERVAZIONI DAL LUCAS OIL PRO MOTOCROSS CHAMPIONSHIP 2016

Articolo by Ryan Introvigne

GLEN HELEN 2016 – VIDEO! FULL VIDEO HD  MOTO 1 e 2

https://www.mxbars.net/2016/05/29/glen-helen-2016-video-full-video-hd-moto-1-e-2/

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Due gare nel cassetto per l’AMA National 2016 e già parecchie soprese ed alcune conferme, si iniziano a delineare i valori in campo per quanto riguarda l’ Outdoor dopo una lunga e statica stagione Supercross.

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Il più in forma al momento sembra il tedesco Ken Roczen, il quale si è dimostrato in crescendo nelle ultime gare indoor e ha motivato ciò con i recenti cambiamenti fatti alla moto.
Ad Hangtown abbiamo visto che la Suzuki RMZ #94 del Team RCH montava piastre di sterzo di serie,infatti sembra che queste ultime offrano maggiore flessibilità e quindi un maggiore feeling per Kenny. Lo stesso Ken ha menzionato un cambio dei leveraggi del mono-ammortizzatore posteriore che gli ha consentito di migliorare l’assetto della moto.
Per quanto riguarda il motore, non sono stati fatti grandi cambiamenti, anche perchè i team ormai sui 450 quando trovano un buon compromesso, non sono soliti stravolgerlo più di tanto. La maggior parte delle squadre ama tirare fuori tutta la potenza possibile dal motore, per poi gestirla con l’elettronica.

Comunque, la moto del team RCH sembra avere trovato anche parecchia potenza in più, ed associata ai cambiamenti sul telaio e sospensioni, ha portato ad un netto miglioramento.
Kenny è riuscito infatti ad ottenere ottime partenze ultimamente ed ha potuto lanciare la sfida a Dungey, non è un segreto infatti che le Yamaha e le KTM (e quindi anche le Husqvarna) siano le moto più potenti del circus al momento, e tutti gli altri competitors cerchino di spremere al massimo le loro unità motrici per recuperare terreno.

Pensando alla RMZ versione 2015 di Roczen, ora si trova su una moto completamente differente. Diverso costruttore di sospensioni (da Showa a KYB), differente tipo di forcella, leveraggi, piastre ed anche il motore è molto differente.
Normalmente i team iniziano il lavoro di testing con le moto ed i settaggi dell’anno precedente, ma non è il caso del Team RCH che ha stravolto la moto, ricominciando da una stock bike.

Nella seconda prova a Glen Helen, la carta dice che Dungey ha vinto la gara, ma chi l’ha vista sa che la causa è stata più la sfortuna di Ken Roczen che altro.
Le forcelle ad aria del tedesco hanno perso pressione dopo che un componente installato dal team, si è rotto. Dopo la rottura il tedesco è stato costretto a ridurre la velocità e a perdere posizioni.
C’è molto parlare riguardo a Tomac e alle sue brutte partenze, ma anche una coppia di holeshot non gli avrebbe consegnato la vittoria: nella prima manche non aveva semplicemente il passo dei leaders, ed è stato pure passato da Jason Anderson. Nella seconda manche ha martellato duro, ma nulla a che fare con Roczen il cui tempo sul giro medio era di circa 1 sec a giro più veloce.

Cole Seely ha continuato la sua striscia positiva nella prima manche, senza ripetersi nella seconda. Cole sta lavorando duramente per migliorarsi nell’Outdoor e per non essere più considerato solo un pilota da SX. “Sto lavorando molto duramente in settimana, anche se ciò può ridurre la mia energia, va bene lo stesso, poichè penso che il mio lavoro alla lunga mi porterà ad essere un pilota migliore nell’outdoor”.

Trey Canard ( 7-4 e 5° assoluto) si è lamentato, insieme ad altri piloti (tra cui Dungey), della pericolosità del disegno della pista, definendola pericolosa ed alcuni ostacoli “ridicoli”. “Non so cosa abbiano in mente, so che il fattore divertimento è importante ma c’è in gioco la salute e la vita dei piloti e non è cool. Ad esempio quel triplo nella parte posteriore della pista, ha fatto danni a due piloti. Non è che non sappiamo chiuderlo, lo facciamo anche abbastanza facilmente, ma un conto è farlo da soli, un conto è farlo in gruppo con altri piloti per 30 min +2, il margine di errore è troppo piccolo. A me piacciono i salti grandi, ma arriviamo a quasi 110 kmh, e non c’è spazio per errori. Non voglio lamentarmi ma sento di doverlo dire, non possiamo avere queste cose nel nostro sport”.

Nella 250 siamo rimasti sorpresi da Joey Savatgy che ad Hangtown ha ottenuto la pole position ma poi solo l’ottavo miglior tempo in gara2. Questo vuol dire che ha potuto fare però quel tempo per tutti i 16 giri di gara.
Analizzando i tempi della moto2 infatti emerge che il suo best lap è stato 2.04.1 ed il suo peggiore 2.05.5, ovvero solo 1.4 sec tra il migliore ed il peggiore. Ciò mostra un gran passo ed una grande condizione fisica.
Lo stesso dato per Osborne mostra 3 secondi di differenza tra miglior e peggior giro, 2.1 sec per A. Martin ed addirittura 6 sec per Nelson. Savatgy oltre ad essere veloce è in forma come nessun altro.

Infine nota di merito a Austin Forkner, arrivato vicinissimo al podio nella sua seconda gara da PRO. 3° in gara1, aveva in pungo la seconda posizione nella manche finale, prima di fare un errore in cima alla salita e perdere alcune posizioni. Senza quell’errore sarebbe salito sul secondo gradino del podio e Jeremy Martin avrebbe vinto l’assoluta. Comunque un ottimo risultato per questo giovane ragazzo.

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