AMERICANI IN VIAGGIO A MANTOVA, LE OSSERVAZIONI DI RACERX!

Scritto venerdì 1 Luglio 2016 alle 17:54.

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AMERICANI IN VIAGGIO A MANTOVA, LE OSSERVAZIONI DI RACERX!

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Gli americani di RacerX ed in particolare Steve Matthes, hanno sfruttato l’occasione di farsi un bel viaggetto-vacanza nel nord Italia per andare a vedere il GP di Mantova dal vero! Sentiamo le loro impressioni e cosa ne pensano attraverso le parole di Steve:

I GP sono cambiati molto negli anni e non sempre per il meglio. Tutti gli anni vado al MXON ma non è proprio la stessa cosa. E’ come andare al Superbowl e dire che la NFL è lo sport più bello del mondo, poi magari assisti a Jacksonville contro Cleveland a dicembre e devi rivalutare un pò le idee.
Youthstream ha incluso alcune categorie minori nel weekend di gara, come la 125 e l’europeo 250 che serve per far crescere i potenziali piloti della MX2 futura. Inoltre troviamo anche la classe femminile in alcune occasioni.

Abituati al nostro National, la prima cosa che noti di un GP è quanto sia stancante. In America abbiamo un formato che comprende un solo giorno di gara, non ci sono più gare di contorno. Due sessioni veloci di prove, due gare di consolazione da 4 giri, 4 manche ed alle 17.00 è finito tutto. Parte di questi cambiamenti sono dovuti alla TV, ma molti sono stati richiesti anche dai team che volevano risparmiare tempo e denaro.
Ai GP molte persone arrivano al venerdì, poi tornano al sabato mattina alle 7.00 e tutto finisce alle 18.30 circa. Il giorno di gara va dalle 8.00 alle 18.00 con 5 differenti classi. I piloti della MXGP e MX2 entrano in pista 3 volte al sabato e 3 alla domenica. Fare un GP è davvero una faticata.

Una delle conseguenze di queste sessioni multiple, è il deterioramento della pista. Non c’è abbastanza tempo per sistemarla. Mantova è una pista sabbiosa, molto più  stretta di quanto immaginassi. Inoltre è molto vicina al centro città, finite le prove si può andare a mangiare un piatto di spaghetti alla bolognese!

Il TEAM USA ha perso gli ultimi 4 MXON e penso che buona parte del motivo sia perchè i piloti MXGP hanno più esperienza e sono più abituati a tracciati tutt’altro che ideali. Come ho detto, la pista si rovina e nessuno la tocca più. In America i tracciati sono preparati perfettamente, mixati con segatura o bucce di riso e pure le piste d’allenamento in settimana sono tenute meglio che in un GP. Parlando con membri del Team USA so che il setup è stato un problema negli ultimi anni. Nessuno dei ragazzi al top in USA si allena in piste così segnate. I tracciati diventano difficili anche da noi ma sono preparati bene, bagnati, rippati ecc. Ciò crea buche differenti da quelle nei tracciati europei e penso che sia ciò che fa la differenza per il Team USA.

La storia della PitLane a due piani è carina anche se ormai i team occupano anche il piano superiore che doveva essere in origine riservato ai VIP. Nessuno fa zone VIP come al mondiale. Amano avere un mucchio di zone riservate a poche persone come lo Skybox. Amano anche la loro sala conferenza stampa per fare qualsiasi annuncio, anche alcuni che,a essere onesti,non interessano a nessuno.

Molto bella l’idea di avere una zona lavaggio moto. In America non esistono e i team lavano le moto a fianco ai motorhome. Ciò crea una schifezza in terra. Inoltre molti dei meccanici che guidano i truck non vogliono avere del fango vicino al loro camion così scavano dei canali nella terra per dirottare l’acqua…indovinate dove? Dove la gente cammina nel paddock. Immaginate di portare vostra moglie o uno sponsor nel paddock, e arrivare a fine giornata con le scarpe distrutte dal fango, oppure venire bagnati da qualche meccanico che per tenerli lontani spruzza acqua ovunque (lo facevo sempre io quando la gente era troppo curiosa).

Parlando con Tim Gajser, è chiaro che Tim abbia messo un occhio sugli USA. Ovviamente non mi ha rivelato niente, ma secondo fonti affidabili, dovrebbe stare ancora un anno in MXGP e poi arrivare in America a tempo pieno nel 2018. E’ un ragazzo molto bravo, a cui si illuminano gli occhi quando parla del supercross che guardava ai tempi di Carmichael e Reed, lo stesso Reed che ora corre contro di lui ( come passa il tempo!!!).

Riguardo a Cairoli, l’8 volte campione del Mondo, ha creato eccitazione nei fans italiani in gara2 grazie alla sua lotta con Tim Gajser. Ha tenuto botta per 25 minuti fino a quando ha dovuto cedere allo sloveno. E’ strano pensare a Cairoli come un outsider o comunque non come il migliore, ma in effetti sia Febvre che Gajser sono stati più forti in molti weekend. Tony inoltre aveva una piccola frattura e non si era potuto allenare a causa del dolore.
Cairoli è passato alla 450 la scorsa stagione, e da quello che sento da diverse persone affidabili, sia Antonio che Dungey non sono entusiasti delle performance della nuova KTM 450 SXF per quanto riguarda l’outdoor. Il mono posteriore sembra essere il problema e sembra che sia TC che Dungey che gli altri piloti di punta KTM accusino un problema con il retro della moto.

Per quanto riguarda Paulin, ha ottenuto una bella prestazione. I rumors lo vogliono in Husqvarna IceOne Racingl’anno prossimo e penso che comunque vada, non lo rivedremo in Honda nel 2017.
Chad Reed si è presentato non in ottime condizioni con un polso dolorante, infortunato nello stesso quadruplo dove si è fatto male Cairoli. Incerto sul correre o meno, ha ottenuto tempi sul giro piuttosto scarsi e si è ritirato nella manche di qualifica del sabato. Alla domenica ha avuto problemi alla moto in gara1 ed ha preferito guardare la seconda dalla Pit Lane.

Grazie per la lettura, mi son divertito un sacco e grazie ai ragazzi di Martin Honda per l’ospitalità ( si mangia da Dio!!!)

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